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IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA

L’ipertrofia (o iperplasia) prostatica benigna è una condizione caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola prostatica, che determina la compressione dell’uretra: l’ostruzione prodotta ostacola la fuoriuscita dell’urina. Non si tratta di una neoplasia maligna.

Prostatite

La prostatite rappresenta una infiammazione della ghiandola prostatica, che determina un restringimento del primo tratto dell’uretra. Il paziente avverte solitamente dolori acuti, febbre, urgenza dello stimolo ad urinare, difficoltà a svuotare la vescica, bruciore e fastidio durante la minzione.

INCONTINENZA URINARIA

L’incontinenza urinaria da sforzo, successiva agli interventi chirurgici, è una involontaria perdita delle urine, dovuta alla lesione dei nervi o dei meccanismi sfinteriali uretrali. La perdita di piccole quantità di urina può verificarsi in seguito a colpi di tosse, starnuti o esercizio fisico.

STENOSI URETRALE

La stenosi uretrale è un restringimento del lume dell’uretra, che può causare problemi alla minzione ed a volte anche la totale incapacità a urinare (ritenzione acuta d’urina). Tra le cause possibili si indicano solitamente le infezioni delle basse vie urinarie e le alterazioni tissutali.

CARCINOMA ALLA PROSTATA

Il carcinoma alla prostata include tutte le neoplasie maligne che si originano dalle cellule epiteliali della prostata. Il tumore alla prostata si sviluppa più frequentemente negli ultracinquantenni ed è solitamente diagnosticato mediante esame obiettivo, esami ematici (PSA) e biopsia.

TUMORE DELLA VESCICA

Il tumore alla vescica appartiene alla categoria diagnostica delle neoplasie maligne. Tra le cause che ne determinano l’insorgenza sono individuate le radioterapie effettuate nei distretti pelvici, l’esposizione all’arsenico ed altri agenti chimici, ma soprattutto il fumo di tabacco (circa l’80% dei casi).

VARICOCELE

Il varicocele è la dilatazione anomala delle vene situate all’interno dello scroto e deputate a drenare i testicoli dal sangue povero di ossigeno. Nella maggior parte dei casi, il varicocele è asintomatico, raramente è responsabile di disturbi come gonfiore e dolore scrotale. Le complicanze maggiori possono essere l’atrofia testicolare e l’infertilità maschile.

FIMOSI

La definizione più classica che viene attribuita alla fimosi è “Restringimento del prepuzio”. In realtà la condizione potrebbe nascondere disturbi più gravi di un semplice restringimento prepuziale, per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non è preciso parlare di malattia poiché la fimosi indica piuttosto una peculiarità della morfologia anatomica genitale maschile, tale da originare possibili complicazioni o malattie.

La fimosi rappresenta una condizione anatomica in cui le dimensioni del foglietto prepuziale non sono sufficienti per il corretto scorrimento del glande, causando diverse problematiche.

frenulo breve

Il frenulo breve è in definitiva una caratteristica anatomica in cui il frenulo del glande appare più breve rispetto alla norma. Il frenulo corto porta a difficoltà nel movimento del prepuzio, dispareunia (dolore durante i rapporti) e fastidio durante l’erezione, con conseguente difficoltà al suo mantenimento.

Il paziente dovrà sottoporsi ad un controllo a seguito del quale potrà risolvere il fastidioso problema tramite interventi correttivi chiamati frenulotomia o frenuloplastica.

Calcolosi urinaria

La calcolosi urinaria è caratterizzata dalla presenza di piccoli sassolini, ovvero sali minerali, lungo il decorso delle vie urinarie. Tra le cause della calcolosi urinaria, viene data molta importanza alla familiarità, a una dieta squilibrata e alla scarsa assunzione di liquidi. Spesso i calcoli renali sono asintomatici e vengono scoperti per caso durante una radiografia di controllo, altre volte un dolore acuto e violento segnala la loro presenza.

TUMORE DEL RENE

I due reni rappresentano i principali organi dell’apparato escretore e insieme alle vie urinarie, costituiscono l’apparato urinario. Il tumore al rene è la conseguenza di un processo neoplastico di natura maligna che ha inizio in una cellula del tessuto renale. I fattori che possono portare allo sviluppo di questo tipo di tumore sono: l’obesità, il fumo di sigaretta, la presenza di una grave malattia renale, la presenza di alcune affezioni genetiche ereditarie ma anche l’esposizione prolungata ad alcuni inquinanti chimici.

IDROCELE

L’idrocele è un accumulo anomalo di liquido trasparente nello scroto attorno al testicolo o ai testicoli. Esso rappresenta una delle cause principali del testicolo gonfio. La maggior parte dei casi di idrocele si registrano alla nascita e negli uomini di età superiore ai 40 anni.

TUMORE AL TESTICOLO

Il tumore ai testicoli è una neoplasia poco comune, che ha origine nelle cellule di una o di entrambe le gonadi maschili. Un tumore testicolare si manifesta con un rigonfiamento a livello di uno o di entrambi i testicoli, dolore e pesantezza. Il medico in base al caso clinico deciderà se sono necessari ulteriori accertamenti alla visita. Si comincia con un esame obiettivo e un’ecografia scrotale e si conclude con un’analisi del sangue e una biopsia.

Tumore della vescica

Il tumore alla vescica compare quando alcune cellule della vescica smettono di funzionare in modo corretto e cominciano a crescere e a dividersi in modo del tutto incontrollato, fino a formare il tumore. Le cause dell’insorgenza di questo tumore non sono del tutto chiare, esiste però una relazione con il fumo, le infezioni urinarie da parassiti, l’esposizione a radiazioni o a sostanze chimiche.

Incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria è una involontaria perdita delle urine, che determina un peggioramento della qualità della vita. Questo problema colpisce soprattutto le donne. L’incontinenza urinaria non va considerata una patologia, ma un sintomo che accomuna un numero piuttosto consistente di malattie o condizioni fisiologiche.

Cistite

La cistite è una fastidiosa infiammazione della mucosa vescicale. Colpisce prevalentemente il sesso femminile e spesso si accompagna ad un bisogno continuo e doloroso di urinare. Il processo infiammatorio a carico della vescica può essere acuto, subacuto o cronico. L’infezione può infatti risolversi dopo un solo episodio o ripresentarsi e cronicizzare se viene trascurata.

Cistiti interstiziali

La cistite interstiziale è un’infiammazione non infettiva della vescica. Si manifesta con maggior frequenza nelle donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni. A differenza delle cistite comune, la cistite interstiziale si ritiene non sia causata da batteri e non risponde alla terapia convenzionale con antibiotici.

Tumore del rene

I due reni rappresentano i principali organi dell’apparato escretore e insieme alle vie urinarie, costituiscono l’apparato urinario. I fattori che possono portare allo sviluppo di questo tipo di tumore sono: l’obesità, il fumo di sigaretta, la presenza di una grave malattia renale, la presenza di alcune affezioni genetiche ereditarie ma anche l’esposizione prolungata ad alcuni inquinanti chimici. I primi sintomi e segni del tumore al rene cominciano a comparire a uno stadio medio/avanzato della condizione, quando la massa tumorale ha assunto determinate dimensioni.

L’urologo valuterà il trattamento chirurgico più appropriato in funzione delle caratteristiche, delle dimensioni e dell’eventuale estensione del tumore del paziente. Ad oggi esistono diverse modalità di intervento chirurgico, alcune di queste prevedono l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e garantiscono una veloce ripresa delle normali attività quotidiane del paziente.

Prostatectomia radicale videolaparoscopica

La Prostatectomia Radicale Videolaparoscopica rappresenta il trattamento scelto in caso di tumore prostatico localizzato e può essere eseguita con tecnica laparoscopica o robotica.

Le indicazioni a questo tipo d’intervento tengono conto dell’aspettativa di vita del paziente e del suo performance status, dello stadio della patologia al momento della sua diagnosi e della possibilità di opzioni terapeutiche alternative con relativa efficacia e morbilità.

È suscettibile di cura “radicale” solo il tumore prostatico “organo confinato”, cioè limitato alla ghiandola prostatica, dal momento che l’efficacia della terapia ormonale è ridotta nel tempo per lo sviluppo di cloni cellulari ormono-resistenti, e non esiste un protocollo chemioterapico di validata efficacia tale da permettere la guarigione della malattia metastatica. Oggigiorno però, grazie all’aiuto della radioterapia post-chirurgica buoni risultati sono presenti anche nel caso di malattia localmente avanzata.

Biopsia prostatica fusion

La Biopsia Prostatica Fusion è una metodica clinica che permette di eseguire prelievi bioptici a carico della prostata, seguendo le indicazioni fornite dalla Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata, precedentemente eseguita.

Con la Biopsia Prostatica Fusion si è in grado di sommare le immagini ottenute con la Risonanza Magnetica Multiparametrica alle immagini dell’Ecografia Prostatica e, pertanto, di poter eseguire prelievi mirati nelle zone sospette per processi tumorali.

Questo procedimento comporta i seguenti benefici rispetto alla Biopsia Prostatica Tradizionale:

  • minor numero di prelievi biotici rispetto ad una biopsia ecoguidata tradizionale, con riduzione delle complicanze correlate all’esame bioptico della prostata (ematuria, infezioni delle vie urinarie, proctorragia);
  •  maggiore sensibilità nella diagnosi di tumori maggiormente aggressivi.